Viaggio in Indonesia: la terra dei Toraja

1460871585773 bisIl Sulawesi ha attirato subito la mia attenzione visiva sull’atlante per la sua forma particolare e per il fatto che ciascun lembo di terra di questa strana isola ha delle caratteristiche uniche e diverse.

Le varie culture si sono sviluppate in modo indipendente, isolate dal resto del mondo grazie proprio alla sua mappa così variegata.

 

 

1460794520647Partiamo con volo comodo in mattinata e salutiamo Yogyakarta e il suo aeroporto calmo e profumato di frangipane: i voli domestici indonesiani sono fantastici, ti danno da mangiare a qualunque ora e ti coccolano anche per un paio d’ore di volato.

Ci rendiamo conto subito di essere le uniche turiste su questo volo e le uniche italiane in aeroporto a Makassar, vivace capitale dell’isola e punto di partenza del South Sulawesi per arrivare fino al Tana Toraja…non ci dispiace anzi, chiacchieriamo allegre e andiamo incontro alla nostra guida, un ometto dalla faccia simpatica che si presenta ” I’m Arru! Welcome to Sulawesi!”,  “Laura + Laura” è la nostra formula di rito che fa tanto ridere gli Indonesiani!

Conosciamo anche il nostro autista, che come la guida, appartiene ai fieri Toraja e comincia il nostro viaggio su una comoda jeep che ci scorazzerà per i prossimi 4 giorni.

IMG_5774 bisLa vita ruota attorno alla morte in questa regione di risaie a terrazza, case dai tetti a forma di barca e mansueti bufali. I funerali dei Toraja durano parecchi giorni, durante i quali vengono sacrificati numerosi animali. Le cerimonie iniziano con appassionanti corse di tori, seguite da giorni di preghiera, danze e banchetti. Al termine i defunti vengono inumati nelle tombe rupestri dove i parenti possono recarsi a visitare le spoglie, o in quelle pensili sulle ripide scogliere, sorvegliate da effigi in legno scolpite a immagine del defunto….ne avremo di belle da vedere e fotografare.

 

Il viaggio verso la parte centrale di questo lembo occidentale del Sulawesi si snoda lungo la strada costiera, dove subito la vista è catturata da piccoli villaggi di pescatori e strane imbarcazioni usate per la pesca:  ci fermiamo a mangiare a Pare Pare in un tipico warung, pesce appena pescato e birretta fresca.

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Il paesaggio è da “documentario per appassionati “, in silenzio  respiriamo la pace di questo posto e cerchiamo di cogliere con qualche foto la serenità negli occhi di questo popolo straordinario.

Il viaggio è lungo, la nostra meta finale è Rantepao, arriveremo in serata, abbiamo tutto il giorno per capire da Arru cosa vedremo nei prossimi giorni…parla un buon inglese e sa qualche parola italiana…pochi Italiani arrivano fin qui. Facciamo altre soste lungo il percorso e quando arriviamo a Rantepao siamo abbastanza provate ed affamate.

 

Conosciamo la Guest house che ci ospiterà per 4 notti, molto particolare e tanto “lenta” come tutto qui…ci si fa resistenza all’inizio a questa lentezza e quando ti ci sei “calato” dentro anima e corpo è il momento di tornare ai ritmi senza senso del nostro quotidiano.

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Ci facciamo accompagnare in centro da guida e autista e ceniamo insieme in uno dei pochi ristoranti ancora aperti: accogliente tanto e animato da un gruppetto di guide locali sedute poco distanti da noi, che allegramente strimpellano una chitarra e cantano ballate locali
….appena capiscono che siamo due italiane…eccoci a cantare tutti insieme…non ci sembra vero, siamo dall’altra parte del mondo e cantiamo nella nostra lingua con gente gioiosa che non sa una parola d’italiano ma conosce il miglior repertorio della nostra musica!

 

IMG_5698 bisSiamo capitate al momento giusto, tra due giorni ci sarà un grande funerale e possiamo partecipare insieme alla nostra guida, che entusiasta ce lo annuncia a tavola e…in effetti l’appetito rimane lì nel piatto…
Il giorno successivo ci dedichiamo alla visita del mercato di Rantepao e dei dintorni di Rantepao:  la pioggia accompagna questa giornata in cui siamo totalmente calate nella realtà di questa parte del Sulawesi , Giava sembra un ricordo lontanissimo, un’altra Indonesia.

Nel primo pomeriggio Arru ci chiede se abbiamo voglia di fare un pò di trekking e così ci immergiamo letteralmente nella foresta e nel fango delle terrazze a risaie: è incredibile quello che si riesce a vivere e sentire se si mollano appena appena le redini e si respira veramente l’aria dell’angolo di mondo dove si è.

Torniamo dalla nostra Pia’s Poppies con il fango fino alle orecchie ma con gli occhi ancora pieni di questa natura unica e selvaggia, decidiamo di uscire a mangiare qualcosa e di andare a letto presto…domani siamo di funerale!

1462190484366Visitare il Tana Toraja è come vivere in diretta in un documentario culturale e naturalistico: questa grandi case dipinte con i tetti unici al mondo a forma di barca svettano ovunque tra terrazze di risaie e alte montagne. L a vita dei Toraja ruota attorno alla morte: il loro scopo vitale è accumulare una somma di denaro sufficiente a garantire la dipartita dei propri cari in modo ageduato e degno.

Le cerimonie funebri riescono a riunire famiglie che si erano disgregate, con parenti che vivono magari in altre isole anche lontane. Si fanno sacrifici di bufali e di maiali, esibizioni di danze tradizionali e c’è una quantità di cibo e di bevande sufficiente per chiunque voglia unirsi alle celebrazioni. I Toraja appartenenti alle classi sociali più elevate vengono unimati nelle tombe rupestri o in quelle sporgenti sui dirupi, che vengono sorvegliate dai tau tau, effigi in legno a grandezza naturale che  riprendono i lineamenti dei defunti: visiteremo questi affascinanti e macabri cimiteri sulle scogliere sparsi ovunque.

Facciamo la nostra calma colazione, ci prepariamo accuratamente per la cerimonia, facendo attenzione all’abbigliamento e ai colori e strada facendo compriamo un regalo per la famiglia che ci dà l’opportunità di partecipare a questo evento per noi così incomprensibile: ci accordiamo io farò il video e Laura fotograferà e intanto Arru ci esorta a camminare alla svelta che la cerimonia è cominciata…non sappiamo dove guardare prima, nella folla donne elegantemente vestite, bambini ovunque negli abiti migliori e famiglie intere che si inerpicano per raggiungere questo posto dedicato alla celebrazione.

 

IMG_5731 bisAlla nostra vista qualcosa che difficilmente dimenticheremo: una fila indiana di ospiti recanti doni e omaggi, enormi e grassi maiali, da donare alla famiglia dei defunti ( perchè scopriamo che sono due, madre morta 10 anni e fa e figlio morto 5 anni fa!), fila che viene annunciata da presentatore e piccola orchestra sistemati all’ingresso in un simpatico “gazebo” agghindato a dovere, al di sopra del quale sorgono impietose le due bare…un film veramente! Superiamo la fila e osserviamo questo villaggio costruito in piena regola con palafitte in cui ci sistemano gli ospiti man mano che arrivano dopo aver salutato la famiglia.

La musica e la voce del presentatore ci confonde..ma non tanto da non capire cosa è appena successo: una grande testa di bufalo è a terra alla nostra destra, in un odore misto di fango e di sangue, mentre ci accorgiamo di avere i piedi immersi in questo “compost” alquanto inquientante…la testa del bufalo è sotto una piccola casa Toraja, dove all’interno un gruppo di sileziosi uomini sta già macellando l’animale…lì in alto davanti a tutti, per poi cucinarlo e offrirlo a tutti gli ospiti…

IMG_5760 bispoi toccherà a qualche maiale urlante la stessa sorte e a qualche altro grande bufalo…”qui avere un bufalo è come avere una Ferrari” cerca di scherzare Arru, avendo forse notato il cambio del nostro colorito….filmo e filmo cercando con il braccio di coprirmi il naso e ogni tanto lancio un’occhiata a Laura che sta diventando di un colore che non le appartiene…non faccio in tempo…la colazione l’ha già lasciata da qualche parte!

Siamo sotto il sole già da un’oretta buona e siamo invitati dal padrone di casa ad accomodarci tra gli ospiti all’ombra e ci viene offerto un ottimo the e tanto buoni pasticcini…il colore di Laura è tornato “umano”, così mi allontano per riprendere la danza tradizionale fatta dagli uomini della famiglia che si sta svolgendo nella piazza principale di questo posto fuori da ogni regola a cui noi siamo abituati a pensare e a vivere…quando lasciamo il funerale siamo ancora abbastanza “segnate”…il pomeriggio ci farà distrarre tra posti incantati e foreste senza tempo.

 

1460873514793L’ultimo giorno scorre veloce tra i villaggi del Nord, visitiamo questa case all’interno, le tombe negli alberi dedicate ai bambini appena nati, le tombe arrampicate sulle rocce con quelle faccette buffe che ci guardano dall’alto…salutiamo “i miei bambi”, come li chiama Laura, che ci hanno ospitato per 4 giorni in questo posto, che devo assolutamente filmare all’alba prima di andare via per essere certa di non aver sognato e riprendiamo la strada verso Makassar.

 

La morte, quanto la vita, ha un significato profondo per questa terra autentica e per questa gente che ti entra nel cuore: quella vissuta è un’esperienza che accompagnerà  l’ultima parte del viaggio nell’isola di Bali, dove conosceremo ancora un’altra Indonesia…

1461044278876attraversiamo questo paese raccogliendo le contraddizioni pacifiche di Giava totalmente musulmana, la serenità del Tana Toraja tutto cristiano e la gioia sorridente di Bali e del suo induismo unico al mondo.

Buona lettura.

 

Laura Lombardi

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