Il Marocco e il fascino del deserto

IMG_6447 bis“Spesso il deserto è l’idea che ce ne facciamo. Lo sogniamo, lo pensiamo, lo desideriamo, lo abbelliamo e un giorno finalmente lo scopriamo e non sappiamo più cosa pensare né dire. Ci intimidisce, obbligandoci al silenzio, a una grande umiltà. A fine giornata osserviamo il tramonto, stupiti dalla delicatezza dei colori, e poi torniamo a noi e ai nostri pensieri. Il deserto non si concede al visitatore. Non dà nulla. E’ lì, potente, calmo e pronto ad alzarsi e buttare tutto all’aria”
(Tahar Ben Jalloun).

Riprendo la citazione con cui ci ha salutato un caro collega prima della partenza per il Marocco…il Marocco questa volta ci ha rapito completamente con le sue kasbah e il suo deserto.

Incontro Irene a Ciampino, la sera prima della partenza: non ci siamo mai viste eppure siamo lì, una di fronte all’altra, dopo un’ora a tavola a raccontarci le nostre vite. Abbiamo preso una camera in un B&B vicino l’aeroporto per evitare la levataccia, ma riusciamo a chiudere bocche e occhi quasi all’alba.

IMG_6172 bisArriviamo sabato mattina a Marrakech con volo comodo di sole 3 ore e mezza circa e incontriamo finalmente il gruppo, che è già arrivato il giorno precedente: l’atmosfera è ottima, frizzante, conviviale e la giornata scorre veloce tra visite di hotel, pranzo in Riad e i primi acquisti nella Medina. Said la nostra guida è prontissimo a raccogliere e dirigere le nostre richieste e ci dà appuntamento per la serata: ceniamo in uno dei migliori ristoranti in centro a Marrakech. La città è dinamica e multietnica, come la ricordavo, e questo ristorante è un buon incontro tra la tradizione e la spinta verso il nuovo. Siamo rapiti dal giardino e dall’atmosfera, oltre a mangiare divinamente!

Domenica si parte, direzione Zagora, il viaggio sarà lungo, ma faremo molte tappe per ammirare le montagne dell’Atlante e le kasbah lungo il tragitto: tra incontri unici e irripetibili e soste fotografiche arriviamo a Ait Ben Haddou, città fortificata, nata lungo la rotta carovaniera tra il deserto del Sahara e Marrakech.
IMG_6230 bisSi trova sul fianco di una collina lungo il fiume Ouarzazate.Il Ksar è protetto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

In serata arriviamo a Zagora e siamo accolti in un Riad davvero particolare: il giardino centrale caratteristico è circondato da bungalow circolari tipicamente marocchini, dove noi alloggiamo…sembra un luogo magico, il paese delle fate!

Siamo stanchi, ceniamo e ci raccontiamo la giornata tra risate e foto, cercando di resistere al sonno…sveglia presto, giro di conoscenza di routine della struttura e si parte alla volta del deserto.

Facciamo subito una sosta per visitare una piccola fabbrica di ceramiche artigianali a Tamegroute e proseguiamo tra paesaggi montuosi e vallate pre-sahariane punteggiate di piccoli villaggi berberi…a Erfoud lasciamo il pullman e saliamo sulle jeep 4×4 alla volta di Merzouga:  all’improvviso mentre il nostro autista si diverte a scorazzarci sullo sterrato, le vediamo …quelle dune di sabbia alte e immobili, che sembrano quasi finte, come se ci fosse un sfondo disegnato.

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Cala il silenzio: il deserto è così come lo descriveva Tahar Ben Jalloun. Visitiamo una bellissima struttura proprio di fronte alle dune Erg Chebbi e poi eccola la nostra carovana che lentamente cerca il tramonto e quell’emozione finora solo immaginata.

La sensazione è di sazietà: gli occhi sono pieni di questa natura incredibile e tutto si calma dentro e fuori.

La serata continua nel campo tendato che ci ospita con una cena tipicamente berbera e il buio che qui non è temuto, anzi è atteso con ansia per sentire il cielo stellato che ti cade addosso.
Comincia a tirare vento, sentiamo la sabbia che si alza e ne saremo invasi completamente durante la notte. Sveglia all’alba, non vogliamo perdere nulla di questo spettacolo e nonostante la sabbia negli occhi e in bocca corriamo sulle dune per guardare la nuova giornata che comincia.

Facciamo colazione e si riparte: torniamo ad Erfoud, lasciamo le jeep e visitiamo qualche struttura che ospita chi non vuole dormire in campo tendato. Il viaggio continua in pullman e tocca le spettacolari gole del Todra e la valle del Dades.

La Valle del Dades, o valle delle mille Kasbah, si è formata nel corso degli ultimi 600 milioni di anni attraverso le pareti delle montagne dell’Alto Atlante, grazie al fiume Dades e da centinaia di anni è la strada principale tra il deserto e le antiche oasi commerciali del Tafilalt. I suoi paesaggi lunari vengono squarciati da numerose oasi, palmeti e bellissime Kasbah offrendo all’occhio uno spettacolare contrasto tra le brune formazioni rocciose e i colori brillanti di mandorli, fichi, noci e betulle.

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Le Kasbah disseminate in questa valle sono assolutamente da non perdere, quella di Skoura tra le tante, un’oasi meravigliosa con una stupenda vista sulla catena montuosa dell’Atlante. Si possono fare delle belle escursioni a piedi, per esplorare i canyon nascosti, come la gola de Miguirne, dove è possibile trovare piscine naturali e sorgenti.

In serata a Ouarzazate, ci rilassiamo in hotel e raccogliamo pensieri ed emozioni di giornate indimenticabili.

Il giorno dopo visitiamo Ouarzazate e qualche struttura turistica e ripartiamo alla volta di Marrakech: saremo ospitati in un bellissimo Riad,  l’abitazione tradizionale urbana del Marocco. Si tratta di un insieme di stanze, a più piani, divise da giardini interni o cortili, in alcuni casi con fontane decorative o piccole piscine.

Il pomeriggio continua con un bel  giro nel suk e sosta nella famosa Jemaa El Fnaa a godere del tramonto, dei colori, degli odori e di tutta questa umanità che tutti i giorni anima questa incredibile piazza unica al mondo.

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C’è chi dice che non basta una vita intera per imparare a conoscere Jemaa El Fnaa: cartomanti e misteriosi venditori d’acqua, maghi e cantastorie cercano di attirare l’attenzione con campanelli e inviti in lingua francese. Gli incantatori di serpenti hanno fatto di questo luogo il loro teatro quotidiano. Troppo difficile resistere al loro fascino. Fin dalla fondazione della città (quasi mille anni fa), la piazza offre questo spettacolo vivente all’ingresso della medina, nell’immensa area pedonale circondata da bar, ristoranti, boutique, che dal 2001 è riconosciuta dall’Unesco come patrimonio orale e immateriale  dell’umanità.

Ceniamo in un ristorante nella Medina, tipicamente Marocchino, accompagnati dal suono di musica tradizionale e seducenti danzatrici. Rientriamo e ci sentiamo assolutamente a casa, all’interno del Riad che ci ospita: chi lavora, chi racconta, chi fotografa…vogliamo che questa giornate siano infinite anche quando il sonno continua a fare capolino!

Il giorno successivo, ultimo tutti insieme, lasciamo il Riad e torniamo nel primo hotel che ci ha ospitati a Marrakech: ci rilassiamo un pò in piscina e nel pomeriggio facciamo la splendida esperienza di un hammam tradizionale nella medina. E’ un momento di calma e di pausa, che ci rimette in sesto e ci dà l’ultimo sprint per scivolare verso la fine di questa bella e gioiosa esperienza insieme.

13392294_1376266312444346_4212700233683127800_o bisCi salutiamo tra grandi abbracci e una sottile nostalgia già per quanto vissuto insieme, e ringraziamo di cuore il nostro Youssef per aver dato a tutti noi la possibilità di scoprire le ” tante e vere anime” di questo incredibile paese.

 

Buona lettura!

 

Laura Lombardi

 

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